Nella prossima stagione invernale i termosifoni potrebbero essere accesi fino a due ore in meno e fino a due gradi in meno rispetto agli anni passati, soprattutto nelle aree d’Italia in cui il clima è più clemente.
E’, a quanto si apprende, una delle ipotesi allo studio del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che sta predisponendo il piano di risparmio energetico a fronte di razionamenti di forniture di gas e per contenere i consumi. In questo caso si tratterebbe di un suggerimento che verrebbe dato ai cittadini.
Cingolani, con l’informativa presentata oggi durante il Consiglio dei Ministri, ha illustrato “il Piano di risparmio gas relativo al settore civile, abitativo, residenziale, sia pubblico che privato. Mediante misure di minima riduzione delle temperature del riscaldamento, l’utilizzo di combustibili alternativi per limitati periodi e l’utilizzo ottimizzato dell’energia sarà possibile conseguire risparmi variabili dell’ordine tra 3 e 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno“.
Intanto gli stoccaggi di gas italiani si avvicinano all’83%, ha riferito in Cdm Cingolani. Il ministro ha poi informato sui “lavori che sono attualmente in corso – riferisce il Mite – a livello europeo sul tetto al prezzo del gas e sul disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica rinnovabile rispetto all’energia termoelettrica prodotta con gas. I temi saranno oggetto delle prossime riunioni del 7 e 9 settembre, rispettivamente in Commissione e alla ministeriale dei 27 paesi membri”.